Si schianta l’aereo con a bordo la famiglia Bin Laden

Il tracciato della pista dove atterrare è stato mancato, l’areo precipitata in verticale su un area di parcheggio automobili e, per concludere, la tremenda deflagrazione: sono deceduti così 3 famigliari di Osama bin Laden, imabarcati in un jet privato decollato da Malpensa e sfracellatosi durante la fase dell’atterraggio vicino all’aeroporto di Blackbushe nell’Hampshire, nel parte meridionale dell’Inghilterra. Sull’aereo, un Embraer Phenom trecento, la matrigna dell’ex number one di al Qaeda, Raja Hashim, sposa del patriarca Mohamed, la sorellastra Sana bin Laden e il marito di lei, Zuhair Hashim, Al di là del pilota giordano, sono tutti morti sul colpo.

L’ambasciata dell’Arabia Saudita a Londra ha mandato, sul proprio profilo Twitter, il cordoglio alla team familiare bin Laden, pur priva di indicare i nomi delle vittime, che comunque erano enormemente stati diffusi sui mezzi d’informazione sauditi. L’ambasciatore ha in aggiunta assistito con una pieno contributo le autorità inglesi per gettare uno spiraglio di luce sulla tragedia, anche se gli investigatori tendono lasciare fuori dalle indagini la traccia di stampo terroristico. Il velivolo era decollato venerdì dall’aeroporto milanese di Malpensa. La famiglia bin Laden, difatti, ha interessi di natura economica nel settentrione della nostra Penisola. La società AvGen confined – che monitora gli aerei che si presentano e partono da Heathrow – ha comunicato che le sonde avevano captato i dati dell’aereo. Il bimotore – che ha la capienza di 9 nove passeggeri e costa più di otto milioni di euro – si sarebbe avvicinato in modo normale alla pista d’atterraggio di Blackbushe ad un’altitudine di circa quattrocento metri per poi realizzare una repentina impennata di 175 metri e quindi cominciare a perdere quota perdendo quota ad una rapidità impressionate, circa 1.000 metri al minuto. In pochi minuti l’aereo è precipitato sull’area di parcheggio di un rivenditore di auto e si è disintegrato.