Luci e ombre sugli ultimi studi sull’AIDS promossi e diffusi da UNAIDS. Ciononostante si è registrato un declino delle infezioni del 70% tra i bambini rispetto al 2001.
Gli studi statistici sulla condizione dell’HIV e dell’AIDS nel mondo divulgate da UNAIDS delineano un dipinto con luci e ombre. Per quanto riguarda la prevenzione, si raccolgono dati di progressi in direzione nella prevenzione delle infezioni tra i bimbi – con un declino del settanta percento rispetto al 2001 per le nuove infezioni – ma ancora si percepisce un ampia lacuna tra le persone adulte. Negli ultimi 5 anni, circa un milione e novecento mila adulti hanno contratto l’HIV, e in alcune zone del globo il tasso di infezione è in crescita. I gruppi comunemente più a rischio sono gli omosessuali, i transgender, i tossicodipententi, i dipendenti del sesso e i carcerati, sono in molte occasioni bersaglio di discriminazione e vengono socialmente emarginati, artefici di un’ancora più ridotta capacità di accesso agli apparati di prevenzione.
Peer quanto concerne, l’accesso alle cure, le cifre parlano di diciassette milioni di individui che in questo momento possono usufruire di trattamenti terapeutici – un valore ventidue volte più alta rispetto all’anno duemila. Se, da un lato, un più alto accesso ha evitato negli anni il decesso di milioni di individui e collaborato al fatto che si dimezzassero i nuovi contagi da HIV, gli ostacoli al trattamento si rispecchiano nella percentuale di individui, il sessanta percento, affette da HIV al momento che non hanno accesso alla terapia antiretrovirale.
Innovazione scientifica
La chiave per rendere più celeri i progressi e riempire le differenze rispetto agli obiettivi precedentemente stabiliti è raffigurata dagli strumenti scientifici, tecnologici e innovativi che dando opportunità nuove e di maggiore efficacia a scopo preventivo, premendo il tasto di accelerazione sugli strumenti diagnostici e rafforzando le cure, renderanno probabile la cancellazione dell’AIDS, compito contenuto nell’Agenda del 2030 per una crescita Sostenibile. I medicinali sono di maggiore efficacia e meno tossici, le diagnosi prendono meno di 20 minuti, le medicine generiche hanno abbassato il costo delle cure a un solo dollaro giornaliero; in aggiunta, più alte risorse economiche sono ora disponibili per una risposta globalizzata.
Un’era di risposta rapida
“Esorto Durban 2016 a portare a termine l’impegno per cui tutto quello che abbiamo incominciato sarà concluso: l’era di una risposta rapida.” È con queste frasi che Ban Ki-moon, il Segretario Generale dell’ONU si è pronunciato al ritrovo d’apertura con i giornali alla 21esima Conferenza internazionale sull’AIDS coordinata dall’ONU a Durban dal titolo “Access Equity Rights Now”, che conta 18.000 concorrenti tra leader politici, ricercatori, attivisti e operatori sanitari in prima linea.Una risposta rapida è quella sperata da Ban Ki-moon, in grado di raggiungere i traguardi 90-90-90 stabiliti dall’UNAIDS (Joint United Nations Programme on HIV/AIDS) per il 2020: 90% di diagnosi tra la gente HIV-positive; 90% di individui con accesso alle cure antiretrovirali; 90% di individui che, tra queste ultime, hanno stroncato la carica virale.
In riferimento ai traguardi raggiunti, sebbene non del tutto sufficienti, Ban Ki-moon ha sottolineato come sia prestigiosa la cooperazione internazionale: “Lavorando assieme, arriveremo a trasformare le vite umane”. E’ nella risposta globale all’AIDS che risiede l’assemblamento di un futuro prosepero comune.
Durban in Sud Africa: #AIDS2016
La città di Durban in Sud Africa ha ospitato dal 18 al 22 luglio 18mila delegati e 1000 giornalisti da 180 Paesi per la 21 conferenza sull’Aids #AIDS2016.
“Almeno il 20% (oltre 6 milioni) di siero positivi si trovano in Sud Africa. La provincia di Durban porta il fardello più pesante con una diffusione del 17% di persone sieropositive il 37,4 in donne in cinta”, ha detto il dottor Sibongiseni Dhlomo questa settimana.
“Almost 20% (or over 6 million) of all HIV-positive people globally live within our borders. The province carries the largest burden with a prevalence rate of 17% in the general population and 37.4% in pregnant women,” he said.
Ricordiamo le trasmissioni televisive che si occupano di Salute: Su Rainews24 “Basta la salute” che normalmente va in onda il mercoledì alle sette e mezza di sera e alle nove e mezza e naturalmente Medicina 33, rubrica del Tg2, in onda tutti i giorni alle 13:50. Per sapere cosa c’è Stasera in tv puoi usare la guida di Zam.