I nostri compatrioti mangiano molto pesce… in lattina. Ci sono degli errori che si commettono a tavola che dovrebbero essere evitati. Uno studio dell’Osservatorio Grana Padano riporta come la nostra alimentazione sia poco sostenibile
Secondo i risultati di un’investigazione con la conduzione dell’Osservatorio Grana Padano condotto su 1200 individui: molti, difatti, seguono una dieta mediterranea in versione inquinata che non è proprio salutare nè per se stessi, nè per l’ambiente che ci circonda.
Quello che mangiamo ha un costo. Non soltanto al supermercato, ma anche per il nostro pianeta: per produrlo occorrono, difatti, terra e acqua, nel momento in cui si consuma anche energia per eliminare i prodotti di scarto. Elementi che i nostri compaesani non sembrano tenere molto in considerazione, quantomeno secondo dati affiorati dall’investigazione dell’Osservatorio Grana Padano con la conduzione su 1200 individui: molti, difatti, seguono una dieta mediterranea in versione inquinata che non è il massimo per la salute e ambiente.
Gli errori che commettiamo nella nostra alimentazione
Gli errori più tradizionali riguardano, il mito del pesce, uno delle colonne dell’alimentazione salutare. Per gli italiani, però, il più delle volte, l’ittico mangiato è costituito dalla scatoletta di tonno: il 40% dei nostri Paesani, difatti, afferma di mangiarne quantomeno una tutte le settimane. Molti, in genere, decidono di scegliere cibi in lattina, che però il più delle volte sono più ricchi di sale rispetto ai corrispondenti creati freschi.
L’altro grande errore da evitare sono le patate, un cibo sostenibile, coltivabile ovunque, a basso costo, che apporta energia e micronutrienti essenziali. Il settanta% dei nostri Paesani dice di assumerle tutte le settimane, uno su 3 da 2 a 4 volte. Una scelta virtuosa e salutare? Assolutamente no, poiché la maggiorparte delle persone la ingurgita sotto forma di snack. Il sessanta percento, difatti, compra un sacchetto di patatine fritte quantomeno nella trascorsa settimana, senza prendere in considerazione che sono in genere estremamentericche di calorie , contengono alte dosi di grassi e sale.
Non va molto meglio con lo zucchero: un nostro Paesano su 2 lo consuma ogni giorno, anche più volte al giorno, ma lo zucchero è raffinato e necessita lavorazioni elaborate che necessitano alte quantità di energia.
Dove non sbagliamo
Gli alimenti che mangiamo giustamente sono olio d’oliva e latticini, nel momento in cui dovremmo cibarci di più anche di uova e legumi.
Cosa dovremmo mangiare di più
Cibi facili e integrali sarebbero la scelta preferibile sotto ogni punto di vista, ma siamo ben distanti dal farli diventare un’abitudine: il 97% degli nostro Paesani assume cereali raffinati, solo uno su 10 porta in tavola il pane “nero” o integrale ogni giorno, oltre il 50% non mangia mai pasta o riso integrale, né orzo o farro.
“La riduzione dell’eccesso dell’utilizzo di grassi provenienti dagli animali riduce i rischi cardiovascolari e l’utilizzo dell’olio d’oliva ci consente di mantenerci in salute, diffondendo la produzione di un alimento nazionale di grandissimo livello qualitativo.” asserisce la Dott.ssa Michela Barichella, dottore specialista in Scienza dell’alimentazione, membro dell’OGP “gli specialisti dell’osservatorio ricercano le abitudini alimentari per dare dei suggerimenti utili e facili, che permettano di ottimizzare il proprio stato di salute, ma che tengano conto anche dell’ambiente che ci circonda” segue la dottoressa “Non è difatti casuale che chi conosce la storia del Grana Padano, sa che la sua produzione, che è del 1135, nasceva dalla necessità di non gettare il latte in eccesso, a questo scopo i monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle idearono questo formaggio che per merito della stagionatura si può mantenere per anni”.
Ecco i consigli per mangiare in modo sostenibile
BEVIAMO L’ACQUA DEL RUBINETTO
È igienicamente sicura, contiene oligofattori e nella maggior parte delle regioni ha anche un sapore piacevole.
CONSUMIAMO I LEGUMI
Sono un’ottima fonte di fibra e proteine, innanzitutto se consumati assieme ai cereali (pasta, riso, orzo, farro). Ceci, lenticchie, fave, fagioli, piselli italiani, hanno costi sostenibili, la loro conservazione non implica consumo di energia, a questo scopo oltre che freschi andrebbero usati anche legumi secchi, moderando l’utilizzo di quelli in scatola.
NON DIMENTICHIAMO LE UOVA
Un paio di uova alla settimana, sode o alla coque o fatte in padella antiaderente, sono un’ottima alternativa proteica al piatto di carne, a costi bassi, e teniamo presenti anche le biologiche che sono quelle più ecosostenibili.
PREFERIAMO I DERIVATI DEL LATTE
Preferiamo quelli stagionati come il Grana Padano DOP, consumiamolo 3 volte a settimana al posto della carne, apporta proteine essenziali, minerali e vitamine, si produce solo in Valle Padana, ha una filiera corta con un minore impatto dell’ambiente; il costo delle sue proteine è simile a quello delle uova.
PREFERIAMO I CIBI FRESCHI E DI STAGIONE
Cerchiamo di rispettare le stagionalità di frutta e verdura, variandone al solito il livello qualitativo e preferendo quella a kilometro zero. Preferiamo gli alimenti freschi ai conservati, surgelati e cibi pronti poco sostenibili e il più delle volte carichi di grassi e sale.
CONSUMIAMO CIBI INTEGRALI
Riso, orzo, farro, pane e pasta integrali contengono buone dosi di fibra, vitamine e sono anche buoni. Richiedono tecniche di industrializzazione meno elaborate; cerchiamo di alternarli ai cereali raffinati.
NON DIMENTICHIAMO LE PATATE e LE CIPOLLE
Sono alimenti sostenibili e a basso costo, ma sono anche ingredienti che possono rendere prelibati i piatti più facili. In aggiunta, la cipolla fornisce antiossidanti, nel momento in cui la patata fornisce energia, tutti e due possono essere coltivati accanto a casa.
EVITIAMO TUTTI GLI SPRECHI
Compriamo solo le cose che desideriamo cibarsi, conserviamo l’alimento meno per risparmiare energia e, se ne rimane, cerchiamo di riutilizzare con fantasia i cibi avanzati, rielaborandoli per il giorno in seguito.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Tutti gli imballaggi, innanzitutto se di vetro, carta, plastica o metallo, vengono smaltiti separatamente, evitate di buttare tutto nel cassonetto dell’indifferenziata.