Finalmente in vacanza: attenzione a non mettere lo stress in valigia

Stress in vacanza

Stress in vacanza

In questo periodo estivo siamo bombardati da documentari tv su luoghi esotici meravigliosi, trasmissioni che propongono viaggi da sogno, è difficile resistere alle immagini che promettono relax e benessere e chi può, complici le ferie canoniche di agosto, fa la valigia e si imbarca su un aereo oppure opta per le più tradizionali vacanze al mare nell’appartamento di famiglia o in affitto in qualche bella costa del Mediterraneo.

Siamo cauti però a non mettere in valigia e portare con noi anche quel carico di stress che ci ha rovinato la vita in città nel corso dei mesi invernali di lavoro e di impegni al limite delle proprie forze, perché lo strascico di stress si potrebbe  trasformare  in ansia “da vacanza”.

L’ansia da vacanze: cos’è e come si manifesta?

Anche le vacanze  possono generare situazioni di stress: secondo alcuni studi, sei italiani su dieci soffrono di stati d’ansia nel periodo che precede la partenza o, in alcuni casi, anche durante la vacanza stessa. Le più nervose sembra che siano le donne, preoccupate più degli uomini di trovare il luogo adatto, l’accoglienza migliore, i compagni di viaggio ideali e spesso, preoccupazioni che spesso mascherano la paura della solitudine, anche se partono col marito o il fidanzato. La solitudine dovuta al timore che le vacanze siano un proseguimento della vita di tutti i giorni, prive di diversivi ad esempio, o dove ritrovarsi come sempre, a dover far fronte ai capricci dei figli e all’indifferenza del compagno, nonché ai consueti lavori di casa.

Le donne sarebbero maggiormente colpite dallo stress delle feste anche nel corso dell’anno, per esempio nei week end, quando, invece di riposarsi, si sobbarcano il lavoro casalingo rimasto inevaso durante la settimana. Soprattutto non riescono a chiedere aiuto ai familiari e non accettano un aiuto esterno, un motivo che le conduce a un ulteriore aumento della fatica fisica con una tensione psichica repressa per l’insoddisfazione.

E’ importante quindi che le donne e soprattutto le madri di famiglia, non si lascino travolgere dalla frenesia dei preparativi, che deleghino agli altri componenti (marito e figli) parte delle incombenze, in modo da non arrivare distrutte e nervosissime alla partenza. Per esempio lasciare che ognuno si prepari la propria valigia, figli adolescenti compresi, può essere un valido aiuto, oltre che un’azione educativa, a patto che non si pretenda la perfezione e si soprassieda su qualche dimenticanza senza fare scenate.

In ferie, se non si è in hotel, sarebbe saggio adottare la condivisione dei compiti, stabilendo dei turni per fare la spesa e lavare i piatti o per le pulizie. Una sana organizzazione familiare aiuta recuperare la tranquillità e il benessere psicofisico e la collaborazione migliora le relazioni tra i componenti. Al contrario, la persona che parte con un sovraccarico di stress, tenderà a sentirsi poco motivata e poco entusiasta per ogni proposta o diversivo vacanziero, fino a soffrire di veri stati depressivi in coincidenza con i periodi di ferie o di festività, a causa dell’incremento della quantità di lavoro e della sensazione sgradevole di essere “utilizzata” e soprattutto non capita.

L’ansia da vacanze e i giovani

Negli ultimi anni, complici i social networks, sembra che l’ansia da vacanza colpisca moltissimi giovani che, ormai assuefatti a rapporti spesso indiretti (chat, mail, sms, ecc.) entrerebbero in crisi quando si tratta di mettersi in gioco in prima persona e senza il filtro di strumenti tecnologici. I cosiddetti “palombari del web“, i ragazzi costantemente collegati, quelli che vediamo in metropolitana con le cuffie sulle orecchie immersi nelle loro musiche, sprofondati in internet, mentre smanettano a velocità supersonica i loro smartphone, android o tablet, come affronteranno un periodo di “sana” aria aperta? In spiaggia li vedremo sotto l’ombrellone a smanettare lo stesso identico cellulare, testa china, cervello collegato al virtuale? Pare che per loro i sintomi sempre più frequenti siano: tremori, tachicardia, mal di testa, insonnia e, in alcuni casi, perfino attacchi di panico.

Il tempo libero fa emergere i problemi latenti

Quando si ha tempo libero da passare insieme in famiglia, le relazioni tra coniugi, fidanzati, tra genitori e figli e  anche tra amici di lunga data, spesso lasciano trapelare le problematiche non risolte.

Non più celati dietro la frase “scusa ma ho da fare, oggi non ho tempo”,  in vacanza i conflitti si riaccendono. In realtà non sono sempre segno di malesseri gravi, per esempio nella coppia,  possono anche essere un segnale di stanchezza dopo un anno di lavoro, ma talvolta dietro le discussioni su banalità, andrebbe approfondito il conflitto reale che sta alla base dei battibecchi frequenti.  Sarebbe utile un sano confronto tra i contendenti, in separata sede, magari nel corso di una passeggiata a due, per capirsi meglio e cercare delle soluzioni possibili ai diverbi.
Quando si tratta solo di esigenze che non si incontrano – per esempio tra coppie di amici in vacanza per la prima volta insieme – c’è chi ha voglia di andare al mare e chi a fare una escursione in una città vicina, è sufficiente accordarsi su una scelta di reciproca libertà e decidere che non è obbligatorio fare sempre tutto insieme, ma nemmeno dover rinunciare “per educazione” al volere degli altri!

E’ importante quindi riuscire a percepire il livello di stress che circola nell’aria e quando aumenta, fermarsi e parlarsi, evitando accuse e recriminazioni, in modo da non compromettere la tanto agognata vacanza di tutto il gruppo o della famiglia.
Non dimentichiamo che un livello minimo di stress è sempre presente nelle nostre attività: ciò dipende dal fatto che viviamo nel mondo sociale, che non siamo soli e che non sempre è possibile piegare le persone ai nostri desideri. Un minimo adattamento è quindi necessario anche in vacanza, quanto meno per non arrivare a soglie di frustrazione intollerabili.

Usare strategie antistress

– E’ fondamentale dedicare parte del proprio tempo a se stessi, anche se siamo in ferie con la famiglia, per sentirci bene e senza senza avvertirci degli “egoisti” per questo. Per recuperare energie, serenità e tornare davvero rilassati bisogna fare ciò che piace, col proposito di mantenere, anche nel corso del periodo invernale di lavoro, la sana abitudine di ritagliarsi piccoli spazi di tempo per sé. Anche poter contare sul coniuge per darsi il cambio coi bambini piccoli può essere un sollievo, sia in vacanza che a casa. Insomma, impariamo abitudini da portarci a casa al nostro rientro che prolunghino la sensazione di benessere per vivere il meglio possibile.

Non facciano le cose controvoglia, solo per far piacere agli altri. Alla lunga ci sentiremmo compressi e insoddisfatti. Uno sport in vacanza può non piacere a tutti, una serata a leggere un libro invece di aggregarsi ai giochi degli animatori e alla confusione va rispettata.

Evitiamo le discussioni di grosso calibro, gli argomenti “bomba” non risolti, come le polemiche inutili,  non per timore della discussione, ma perché potremo farlo in altri momenti e in situazioni che sceglieremo come più opportune, una volta tornati a casa. Ricordiamoci di evitare di cogliere le occasioni in cui abbiamo “un pubblico” (in genere sono gli amici o i familiari) per approfittare – più o meno consciamente – a sciorinare lamentele e accuse al marito o alla moglie, solo per cercare , anche se non lo si vuole ammettere, delle alleanze tra i presenti. L’unico risultato sarebbe quello di allontanare i poveretti costretti alle involontarie scenate e rovinare le ferie a sé e agli altri, oltre che diventare la favola del villaggio.

Ecco un pro-memoria che potrebbe essere utile per affrontare l’ansia in vacanza e tenere lontano lo stress:
1. In qualunque località ti trovi, non cercare di essere diverso da quello che sei.
2. Scegli la sincerità: se qualcosa non ti va, meglio dirlo con chiarezza e gentilezza, sia col personale dell’albergo sia con il gruppo degli amici.
3. Accontentati di quello che hai o di quello che sai fare, partire con aspettative eccessive, di fare le migliori grandiose vacanze della tua vita. Sarebbero un disastro.
4. Assicurati che i tuoi interlocutori abbiano capito ciò che intendevi comunicare loro.
5. Se qualcosa di qualcuno ti irrita, parla del fatto specifico, non criticare la persona.
6. In spiaggia accettati come sei, non investire troppo nella forma fisica, o lo fai nel corso di tutto l’anno, in modo serio e continuato.
7. Non farti influenzare dal giudizio degli altri.
8. Anche se sei un po’ timido, prova a uscire con gli amici, di tanto in tanto. Ti accorgerai , al ritorno, di essere più contento di te.
9. Non bere in modo eccessivo e non fare uso di droghe, nell’illusione di apparire più simpatico, più sciolto e spontaneo, più cercato e amato da tutti. Possono conseguirne danni anche molto gravi e un incremento di quell’ansia alla quale volevi sfuggire.

11. Non portare con te il lavoro. Se proprio non puoi farne a meno, stabilisci degli orari precisi per le telefonate e alcune ore – possibilmente sempre le stesse ogni giorno – per dedicarti al lavoro, scrivere le mail e comunicare con l’ufficio. Negli altri orari renditi irreperibile. Rispetta poi questi orari e comunicali alla tua famiglia, in modo da osservarli.

 (Fine della  prima parte)  In settembre seguiranno altri articoli riguardanti Lo stress in città :  lo stress dei pendolari e da mezzi di trasporto – lo stress da inquinamento: acustico, visivo, olfattivo ecc. – lo stress tecnologico – lo stress dei bambini – lo stress da maleducazione altrui.

Informazioni su Paola Federici

Paola Federici è psicologa psicoterapeuta, scrittrice e giornalista. Ha fondato  il Centro Psicologico di Binasco (Milano). Riceve sia nello studio di Milano che in quello  di Binasco.  Ha scritto libri di psicologia divulgativa per tutti: "I bambini non ve lo diranno mai ma i loro disegni si"; "Il tuo bambino lo dice con i colori"; "Mi disegni un albero?"; "Gli adulti di fronte ai disegni dei bambini", “Lo stress del terzo millennio ( Ed. Franco Angeli). Ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali Mondadori e Rizzoli (Donna Moderna, Confidenze, Donna Informa, Insieme, il Giorno, Il Resto del Carlino e altri). E’ stata per anni Direttore responsabile del mensile “La Tua Zona sud Milano). Per contatti, richieste di articoli  e appuntamenti scrivere a paolafedera@gmail.com
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