Suor Cristina e molti altri religiosi prima di lei sul palco dei famosi

Suor Cristina

Suor Cristina

Non è la sola religiosa ad aver calcato il palcoscenico. Che fine hanno fatto gli altri?

di Paola Federici

Una volta c’era Suor Sorriso, la francese Janine Deckers: correvano gli anni 50 e la sua “Dominique” dedicata a san Domenico, fondatore del suo Ordine, fece il giro del mondo, divenne un “tormentone” come si direbbe oggi “Dominique-nique- nique”  vendette milioni di dischi, ne trassero perfino un film e Orietta Berti cantava le sue canzoni. Negli anni 60 si tolse l’abito , che aveva indossato, pare, forzata dalla madre, ma perseguitata dal fisco per guadagni che non aveva mai incassato, perché donati in parte alla chiesa e in larga percentuale per contratto intascati dall’editore, si ritrovò sul lastrico, cadde in depressione e si suicidò insieme alla sua compagna nel 1985 a 54 anni. Rimane il ricordo della sua inseparabile chitarra e della sua voce cristallina. Faceva parte delle Domenicane, erano altri tempi e le regole monastiche erano rigidissime. Non poteva fare tournèes e doveva chiedere il permesso per ogni uscita, che spesso le negavano. Forse anche per questo era stata quasi “costretta” a scegliere tra la vita monastica e quella artistica.  Nonostante ciò la fama era stata fulminea. Ma non le aveva portato fortuna.

E chi non ricorda Frate Giuseppe Cionfoli al Festival di Sanremo del 1982, col suo “Solo grazie”, aveva portato l’anno prima a “Domenica In” la canzone “Nella goccia entra il mare” che l’aveva condotto alla notorietà.  Le sue canzoni avevano tema religioso e il suo aspetto di giovane fraticello – anche se non si era mai presentato vestito da frate sul palcoscenico – con la barba e lo sguardo sereno, la voce pacata che sembrava narrare senza alcuno sforzo le sue ballate, accompagnato dalla inseparabile chitarra, avevano creato “il personaggio” senza che facesse nulla per costruirlo. Era sempre rimasto mite e tranquillo come le sue canzoni.  Cionfoli ha sempre affermato che il compito della sua musica era la predicazione, che avveniva dappertutto, in mezzo alla gente. All’apice del suo successo, fa una scelta fondamentale, quella di togliersi l’abito monacale. ” Ciò è avvenuto con grande sofferenza – spiega in una intervista raccolta da Rita Sberna – perché nessuno dei superiori aveva capito le mie ragioni. Fui costretto a scegliere per poter continuare a cantare perché mi resi conto che non potevo fare niente con l’abito, era problematico perfino uscire”.
Oggi l’ex frate Cionfoli, è padre di tre figli e nonno, ma afferma che non ripeterebbe la sua esperienza, perché si era trovato a “Domenica in” per caso e conferma che la carriera di cantante è praticamente impossibile per chi ha preso i voti. “Tuttavia, per chi dovesse riuscirci – prosegue – un frate o una suora dovrebbero cantare solo tematiche religiose.

 Suor Cristina Scuccia e la sua voce come messaggio dell’amore di Dio
“La mia voce è un dono di Dio, perciò devo condividerla con tutti, è un messaggio d’amore e di fedeltà e di gioia”.  Sante parole queste pronunciate da Suor Cristina ai giornalisti che l’hanno intervistata, che potrebbero fare onore ai principi di San Francesco d’Assisi, il quale consigliava di mettere i propri talenti al servizio di Dio. Estrapolando a spanne larghe, i mass media arrivano oggi in casa di tutti, e se Dio è nelle nostre case ben venga anche la voce di suore e frati canterini. La logica è la logica. Anche se sotto sotto a molti si confondono le idee in materia di religione, di suore e frati che, a quanto ci avevano sempre raccontato, dovrebbero dedicare la propria vita e i propri servigi a Dio e alla gente. La linea di demarcazione sta ovviamente nel modo: un conto è cantare odi religiose, altro le canzoni di Alicia Keys, che se proprio andiamo a fare le pulci, per trovarci l’amore spirituale oltre a quello terreno, dobbiamo faticare un bel po’….

Il personaggio Suor Cristina
 
Come un uragano che tutto investe al suo arrivo, ha fatto piazza pulita di voci  che nulla avrebbero da invidiare alla sua, ma che non potevano competere con l’effetto sorpresa creato da lei e da chi ha pensato di presentarla in tv.  Il personaggio della suorina ingenua,  che non sa stare ferma un momento sul palco, che batte il tempo col piede e zampetta di qua e di là senza alcuna grazia fisica, infagottata nel suo vestitone, ma capace di far scomparire il grigiore dell’abito per far apparire in primo piano il sorriso e l’entusiasmo di ragazzina. Infine l’emozione mentre veniva afferrata al volo e presa in braccio dal capo del suo team J-AX, nel comune entusiasmo  di avercela fatta. Tutti a The Voice volevano accaparrarsi la suorina, ogni capo gruppo lo sperava. Volevano  la sua voce, il suo personaggio, volevano lei, avevano subodorato il successo assicurato nel proprio team dalla sua voce un po’ da nera, un po’ da jazz, con la sua faccia pulita, lo sguardo brillante dietro gli occhialoni, la camminata da montanara dentro le scarpe basse della sua divisa e quel battere il tempo col piede  come i bambini del coro dell’Antoniano.
La Scuccia ha strafatto nella scorsa puntata, se personaggio dev’essere, ebbene sia: ha cantato “Livin’on a prayer” di Bon Jovi, accompagnata dai famosi “The Vamps”.  35 milioni di visualizzazioni su You Tube, tanto da mettere in crisi il primato del rapper coreano Psy, continuano ad emergere particolari sulla sua vita che confermano il suo grande amore per il canto e la danza. Iscrittasi alla Star Rose Academy diretta da Claudia Koll, ha completato l’Accademia e ha seguito ulterori corsi di canto e di ballo. Una costruzione attenta di una futura carriera, sfociata in tv nonostante l’abito e il velo monacali, come accade per ogni artista che sia tale.
 Tant’è, per un pubblico oggi già molto confuso in materia religiosa, ora più che mai non sono pochi coloro che non si raccapezzano, anche perché, a differenza degli altri suoi predecessori passati dai monasteri ai vari festival canori, Suor Cristina  non ha cantato inni al Signore  e alle bellezze del creato, ma le canzoni di famosi cantanti.
Ormai piazzatasi in semifinale, la giovane meteora 25enne vincitrice del  Good News Festival, che pare avesse già tentato con “Amici” e ” X Factor” a cercare di  farsi conoscere, appare più come una qualsiasi ragazza che sa di avere una bella voce, curata e aggiustata da anni di scuola e che intende arrivare ad ogni costo. Cosa accadrà nessuno può, ovviamente, saperlo, a breve la maggior parte del pubblico si aspetta che sia la vincitrice di “The Voice of Italy”, a lungo termine, non ci è dato saperlo.

Altri monaci artisti vivono nell’ombra dei conventi

Altri religiosi portano avanti la propria arte canora decisi invece a non voler entrare nel vortice della notorietà. Basti pensare al tenore francescano Alessandro Brustenghi, 34 anni, che nella quiete del monastero delle Porziuncola ad Assisi, studia canto e ascolta musica classica e moderna, da un anno registra album per la Universal Decca, con la quale ha firmato un contratto.  Non certo cose da poco.  Cio’ nonostante Frate Alessandro si presta solo per qualche raro concerto e a un tour promozionale in Europa. Afferma di volere la vita tranquilla del convento, dove suona l’organo, segue i canti domenicali e i vespri  e come attività nei momenti liberi fa tuttora il falegname. Ama Bach e Micheal Jackson allo stesso modo. “Perché – afferma – sono entrambi dei geni, ognuno nel proprio genere. Sono dell’opinione che bisogna studiarli entrambi”. Il ricavato dei suoi album va in beneficienza. I suoi pezzi comprendono musica sacra sia tradizionale che moderna. E’ stato scoperto da Mike Hedges, che aveva scoperto anche gli U2. Ma Frate Alessandro non cede alla notorietà, continua a fare il  falegname e a osservare le regole francescane dell’umiltà, povertà e silenzio.

Per Suor Anna Nobili la salvezza tra le Suore operaie
Non è molto conosciuta Suor Anna, oggi ha 44 anni e dopo una vita giovanile come ballerina in tv e cubista nelle discoteche, a 23  anni la conversione ed entra a far parte delle Suore operaie della casa di Nazareth a Milano, dove ha trovato pace e serenità. Afferma di stare bene fuori da quel mondo fatuo che era stato il suo da ragazza e oggi contribuisce sia con la preghiera e il lavoro concreto sia con le sue doti artistiche : la danza e il canto, senza i quali non potrebbe vivere – afferma.  E così ha aperto una scuola di ballo in collaborazione con la parrocchia locale, dove organizza corsi di danza moderna e dice di sentirsi finalmente serena (Fonte: Huffington Post)

Opinioni dal mondo del web

ROMA SETTE.it – Informazione online della Diocesi di Roma tramite Walter Gatti). Libera, diretta, ingenuamente potente. Occorre usare ogni cosa, an che la tv può essere redenta. Suor Cristina ha coronato un sogno, ma nessuno, lei per prima, avrebbe immaginato il successo che ne è seguito, con tante facce stupite di Raffaella Carrà e compagni e articoli sulla stampa mondiale. ……Se la scelta di andare in tv puo’ far discutere, va detto che quella ragazza in abito religioso era molto più autentica di tanti ragazzi mandati allo sbaraglio nei vari talent show….autentica e rivoluzionaria, poco costruita, più “nature” di tanti altri.

La critica di RADIOSPADA (che si definisce testata di Controinformazione). “Qualcuno lassù vuole che io continui questa strada” dice suor Cristina. Bisognerebbe farle presente che quel che ha visto ha un errore di prospettiva, infatti non è lassù che ha visto qualcuno che vuole che continui in questo comportamento altro da quel che una Suora dovrebbe tenere. In questa  Santissima Quaresima, Gesù ci svela quale fu una delle tentazioni che subì dal demonio nel deserto dopo i quaranta giorni di digiuno, e che vinse. E’ una tentazione attualissima quella di andare a cantare in televisione “Girl, they just want to have fun” di Cindy Lauper. Canzone che proclama che le ragazze vogliono solo divertirsi e in periodo di Quaresima. Il voto di umiltà dove lo mettiamo se una religiosa va a cantare in tv parole che inneggiano solo al divertimento? (Fonte: Radiospada.it)

…..e la gente comune da Facebook:
Sister Act esiste!!!! (Francesca N.)

Dico solo una cosa immaginate la sorella che canta la “maria” dello zio…ke figata (Maristella B.)

Ricorda molto Suor Claretta Whoopi Goldberg Sister act (Stefano S.)

A me è piaciuta…ha grinta è umile è simpatica …e se è suora chissene….se ama cantare è giusto che lo faccia (Chiara B.)

Gran bel personaggio (Giorgia Mittika)

Molti condannano la Chiesa perché non è al passo coi tempi. Poi una suora va in un talent e gli stessi che condannavano la Chiesa per la sua antichità inorridiscono e accusano la suora di rubare il posto a qualcuno che vuole fare carriera nel mondo della canzone….(Elisabetta P.)

Quanta gente bigotta che c’è in giro…perché una suora non può cantare e vincere in una trasmissione come questa…siamo nel 2014. sveglia! (Giovanni C.)

Ma dai….io ne ho sentito di migliori cantare e andare via…è solo una strategia per fare spettacolo…solo perché una suoraaa…ma dove siamo arrivati? (Anna V.)

Informazioni su Paola Federici

Paola Federici è psicologa psicoterapeuta, scrittrice e giornalista. Ha fondato  il Centro Psicologico di Binasco (Milano). Riceve sia nello studio di Milano che in quello  di Binasco.  Ha scritto libri di psicologia divulgativa per tutti: "I bambini non ve lo diranno mai ma i loro disegni si"; "Il tuo bambino lo dice con i colori"; "Mi disegni un albero?"; "Gli adulti di fronte ai disegni dei bambini", “Lo stress del terzo millennio ( Ed. Franco Angeli). Ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali Mondadori e Rizzoli (Donna Moderna, Confidenze, Donna Informa, Insieme, il Giorno, Il Resto del Carlino e altri). E’ stata per anni Direttore responsabile del mensile “La Tua Zona sud Milano). Per contatti, richieste di articoli  e appuntamenti scrivere a paolafedera@gmail.com
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