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Andy Wahrol, una mostra da leoni!
Vorreste rivivere queste forti emozioni? Allora… correte a gambe levate a Milano!
Come?- direte voi? – a Milano? Ma siamo matti? Ma se a malapena riesce a stare in piedi la città? Calma, calma… Ora vi darò indicazioni più precise. Seguitemi nel mio viaggio back to the Seventies.
A Milano, dicevo, sono gli ultimi giorni della mostra d’arte di Andy Wahrol.
Le sale di Palazzo Reale, situate proprio al lato del Duomo, si stanno ormai svuotando. La mostra giunge al termine e l’occasione è ghiottissima.
Afferrate per il collo un pomeriggio di sole di fine febbraio e liberatevi dal piattume che ci circonda. Entrate alla mostra di Andy e assaporate lentamente il salto nel tempo. Circondatevi e parlate con Liza, Halston, Bianca e Truman. Riuscite a vederli dentro le lattine di zuppa o dietro le tele coloratissime? Eppure sono li. Guardano. Si stanno preparando per entrare allo Studio 54. Andy fotografa tutto. Sempre. E riporta i colori psichedelici, che assorbe di notte nella discoteca, direttamente sui ritratti. Andy non lavora mai di notte. Le ore notturne sono spese a socializzare. La maggior parte delle opere sono partorite nei pomeriggi newyorkesi di Union Square. Andy non lascerà quasi mai New York. Ama follemente questa città e ne è lui stesso ritratto ed essenza. Aggirarsi tra le sale della mostra è come aggirarsi tra le Avenues della Grande Mela.
Ah dimenticavo! Mentre passeggiate tra le opere munitevi di auricolari e alzate la musica a tutto volume! Disco music ovvio. Fate ballare il cervello. Portatelo per un’oretta allo Studio 54. Di sicuro uscirete pieni di energia e con un pizzico d’invidia.
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