Amy sale sul palco dove i musicisti sono già pronti, raggiante e bellissima. Subito la sua voce profonda, perturbante riempie la sala e si diffonde creando un’atmosfera morbida e avvolgente.
Le canzoni si susseguono leggere una dopo l’altra. Un bicchiere ai piedi della cantante per sciogliere la voce e prendere fiato. Qualche ironico commento per introdurre i suoi pezzi, un leggero e sinuoso movimento del corpo per accompagnare la musica e durante i brani più dolci uno sguardo per Blake, in alto nelle tribune del locale.
Rai 5 questa sera alle 2:21 ripropone lo spettacolo. Una delle migliori performance live di Amy Winehouse, se non la migliore tra tutte. Un concerto degno di essere annoverato tra quelli più grandi della storia della musica, accanto, per esempio, ai Queen del Wembley Stadium (mutatis mutandis).
Dal concerto è stato tratto un dvd dal titolo I told you I was truble: Live in London che contiene, oltre al video per intero delle 18 tracce eseguite allo Shepherd, tra cui le famose Back to Black, Valerie, Fuck me pumps, anche un documentario sulla carriera della cantante, dai provini alla celebrità.
Amy Winehouse: eccentrica, tatuata, soul, misteriosa, controversa; innegabilmente una voce straordinaria. Lunghissima la lista dei premi e riconoscimenti ottenuti già all’indomani dell’uscita del suo primo album nel 2003 (Frank) e in seguito: BRIT Awards, MTV Europe Music Awards, ben sei Grammy Awards con cui si aggiudica il Guinness World Records (nessuna cantante inglese ne aveva mai ricevuti tanti), la rivista Rolling Stone inserisce Back to Black, l’album che ha decretato il successo mondiale di Amy, al diciannovesimo posto tra i 100 migliori album del decennio 2000-2010. E che dire poi del fatto che in un prestigioso ateneo universitario come quello di Cambridge il testo di Love is a losing game sia stato proposto come prova d’esame di Pratical Criticism in raffronto ai testi del poeta inglese Sir Walter Raleigh.
A due anni è mezzo di distanza dal luglio del 2011, la Rai offre un tributo alla cantante prematuramente scomparsa. Irrinunciabile per chi l’ha seguita e apprezzata, altrettanto imperdibile per chi voglia iniziare a conoscerla o per chi semplicemente voglia gustarsi un concerto di imperitura memoria.