Ballarò.Il finale dell’ultima stagione

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Il famoso e seguitissimo talk show condotto da Giovanni Floris, che va in onda  su Rai 3 il martedì alle 21.05, è giunto alla conclusione della sua 11^ stagione televisiva.

Il programma, ideato dallo stesso Floris e Annamaria Catricalà, mosse i suoi primi passi nel novembre del 2002 ed è giunto sino a oggi, praticamente senza subire cambiamenti nella composizione della squadra né interruzioni.

Questo, grazie a una organizzazione del palinsesto che ha visto crescere l’adesione da parte del pubblico televisivo della fascia oraria più seguita.

Una formula vincente come il nome che è quello del mercato storico di Palermo, visitato ogni anno da migliaia di turisti alla ricerca delle radici più vere del capoluogo siciliano.

Ogni puntata ospitata dai quattro ai sei esponenti della politica, dell’imprenditoria e della società, contrapposti sui vari temi di attualità. Inoltre, la trasmissione usufruisce dei sondaggi IPSOS, che vengono commentati di solito dal suo amministratore delegato Nando Pagnoncelli.

Ieri sera è andata in onda l’ultima puntata per la stagione 2012 – 2013, una stagione carica di avvenimenti politici e sociali, che hanno visto cadere il governo Monti nel novembre dello scorso anno, e le elezioni politiche del febbraio successivo, dalle quali sarebbe emerso il M5S con il suo 25% di adesioni da parte di coloro che si erano recati alle urne.

La trasmissione, come di consueto, è stata aperta da Maurizio Crozza e dalla sua ironia sempre trascinante e capace di strappare un sorriso anche davanti alle situazioni più gravi. Come ieri, quando esordendo si rivolge a Floris dicendogli: “Giovà cosa ridi, proprio adesso che si decide tutto, sull’IMU, sull’IVA, sugli F35, sul segretario del PD, sulla condanna a Berlusconi…tu vai in ferie adesso? Sul più bello? Sei pazzo? E’ come essere con una donna e andarsene subito, dopo aver messo il preservativo”. Le stoccate poi non sono mancate né per Berlusconi e il processo Mediaset, con riferimento all’udienza stabilita per fine mese dalla Cassazione: l’ex premier potrebbe ritrovarsi da solo poiché la sua squadra al completo (il suo esercito) il 30 luglio sarà tutto al Billionaire. Ma l’ironia di Crozza non si ferma qui, continua colpendo Matteo Renzi, gli F35, Renato Brunetta e Beppe Grillo, questa volta alle prese con Napolitano in un dialogo davvero surreale.

Il talk show è proseguito con Peppe Servillo che con il “Solis string quartet” ha interpretato la sigla del programma.

Gli altri ospiti della puntata che hanno preso parte al dibattito, che, come era prevedibile, ha visto Berlusconi come protagonista, sono stati Paolo Mieli, presidente di RCS libri, il direttore del Giornale Alessandro Sallustri, lo storico e sociologo francese Marc Lazar, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, Simona Bonafè del PD, Anna Maria Bernini del PdL, Marica Di Pierri di “Associazione a Sud”, il presidente di Legacoop Giuliano Poletti.

In particolare, è stato interessante ascoltare le parole del Sociologo e storico Prof. Marc Lazar, il quale ha “rimproverato” gli italiani poiché sono soliti piangersi addosso, anche dopo aver fatto tanti sacrifici per rimettere in ordine i conti relativi al bilancio statale. Inoltre, ha ribadito il professore, l’Italia ha alcuni problemi non ancora del tutto superati: il conflitto di interessi dell’ex premier Berlusconi, la ricomposizione politica entro la fine dell’anno che dovrà trovare le soluzioni agli annosi problemi sociali degli italiani. Il ragionamento del professore si concludeva affermando che in ambito europeo i problemi dei singoli stati membri devono essere risolti in uno spirito collaborativo, altrimenti l’Europa stessa, come soggetto politico, non ha futuro.

Anna Maria Bernini del PDL, oltre a stigmatizzare la velocità inconsueta con la quale la Corte di Cassazione ha stabilito l’udienza per il processo Mediaset, in un quadro persecutorio nei confronti di Berlusconi, ha poi ricordato che l’attività della magistratura è considerata al di sopra del giudizio e non risponde nei fatti degli atti che compie, anche quando da diverse procure, denominate dall’on. Bernini “colabrodo”, fuoriescono notizie segretate.

Raffaele Bonanni, segretario della CISL, denuncia che l’instabilità e la crisi economica è voluta dai “poteri forti” per le loro manovre speculative. Denuncia ancora l’insopportabile carico fiscale, che ricade sui lavoratori, mentre mancano soluzioni e progetti da parte del governo, per uscire velocemente da questa situazione di stallo economico-finanziaria.

A Raffaele Bonanni fa eco Giuliano Poletti, presidente Legacoop che, a chiare lettere accusa il governo di latitanza in un momento estremamente grave per il Paese e aggiunge che sono assolutamente necessari i tagli alle spese, promesse dai governi che si sono succeduti nel tempo, e mai realizzate seriamente.

L’ultima mezzora della trasmissione è dedicata interamente ad un “faccia a faccia” tra Giovanni Floris e il Presidente del Consiglio Enrico Letta.

Il tema centrale, ovviamente, le tasse e la manovra di stabilità che verranno discusse in commissione già a partire dai prossimi giorni.

Il presidente Letta parla della “Necessità di fare presto e bene”, poiché la scadenza del suo governo è sempre quella stabilita all’inizio del suo mandato, ovvero di 18 mesi. Inoltre, l’Italia a partire dal mese di giugno del 2014 sarà chiamata a presiedere per sei mesi il governo europeo, con tutto ciò che ne consegue in termini di immagine e possibilità di sviluppo nel settore economico e finanziario. Il premier, proseguendo nel ragionamento (quasi giocando d’anticipo sulle domande che Floris avrebbe in mente di proporgli) chiarisce che la sua squadra e lui in particolare, hanno ben presenti le istanze dei cittadini, lo spirito di disaffezione che è scaturito dai risultati delle tornate elettorali. Tuttavia è ben consapevole anche del fatto che il suo partito e quello dell’alleato politico stanno riconquistando posizioni importanti, sottratte nelle ultime settimane al M5S, che scende alla quota storica più bassa del 16%, e che pertanto è urgente realizzare quegli obiettivi che dovranno ridare fiato all’economia, abbassando nel contempo la pressione fiscale, sia dei cittadini e, soprattutto, degli imprenditori.

Letta, inoltre, anticipando quello che sarà il suo progetto politico dei prossimi mesi, dovrà sostanzialmente mirare a una politica pensata in termini di trasparenza e vicinanza delle istituzioni non solo ai partiti dell’opposizione, con i quali auspica un dialogo aperto e costruttivo, ma soprattutto più vicina alla gente comune.

Per far questo, comincerà da subito con la riproposizione del “Question time” al quale parteciperà lui personalmente, rispondendo alle domande presentate dai membri del Parlamento e, in particolare, dell’opposizione.

Il messaggio che il premier ha voluto lanciare nel corso della lunga intervista lasciata a Giovanni Floris, dove non sono mancati piccole punzecchiature e battute ironiche, da parte di entrambi, è stato un invito a non scoraggiarsi, insieme alla determinazione sua e della squadra di governo che ha come unico scopo quello di arrivare a fare, bene e presto. Diciotto mesi, a suo dire, saranno sufficienti per realizzare gli obiettivi individuati: lasciamolo, quindi, lavorare. Proprio come nel “Decreto del fare” licenziato appena due settimane fa, che è la sintesi dello spirito che anima  il suo programma di governo.

Auguri Presidente, a nome di tutti gli italiani.

Informazioni su Faber

Nato e cresciuto a Milano. Dopo un breve periodo trascorso in Sicilia nella provincia siracusana ha conseguito il diploma di ragioniere e perito commercialista, per poi lavorare per il Ministero della Difesa. Da un anno si è trasferito a Palermo dove si occupa di assistenza per il personale civile e militare, dipendente dal Ministero della Difesa. Per alcuni anni a Torino e in Piemonte, sempre per conto del Ministero, si è occupato del settore pubbliche relazioni. Nell'anno accademico 2009/2010 ha conseguito una laurea di primo livello in Scienze dell'Amministrazione presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena. Ha sempre nutrito un forte interesse per la storia europea in particolare, soprattutto sotto il profilo politico-economico e sociale.
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