Francesco Fusco dei vigili del fuoco di San Giuliano racconta: “Le aspettative scendevano man mano che si estraevano bambini sapendo che non ci sarebbero più state speranze per tutti gli altri.”
Angelo è stato l’ultimo bambino estratto vivo alle 4 del mattino, per gli altri non c’è stata più nessuna speranza.
Passò 18 ore tra la vita e la morte e grazie alle sue grida vennero salvate anche altri bambini.
L’anca di Angelo era in necrosi e i medici riuscirono a salvarla solo dopo varie operazioni ma il bambino rimase su una sedia a rotelle. Ma grazie alla sua forza di volontà e all’aiuto dei medici riuscirà a sollevarsi sulle sue gambe e abbandonare la sedia.
Angelo Licursi viene intervistato e racconta la sua vita attuale tra gli studi d’informatica e la passione del Dj.
Il momento più difficile è stato duante il sisma per le gravi condizioni in cui si trovava ma i medici gli hanno dato coraggio vedendo i miglioramenti che riusciva a ottenere. Angelo racconta: “Il momento più bello è stato tornare a camminare con le mie gambe e alzarmi da quella sedia a rotelle. Vorrei ringraziare anche i miei nonni per essermi stati sempre vicini. E vorrei fare anche del volontariato perché altri possano ricevere il bene che ho ricevuto io“.
Purtroppo non tutti i bambini ce la fecero. Nel crollo della scuola morirono 27 bambini e tre adulti.
Elena di fiore, madre di Antonio, racconta piangendo come suo figlio fu estratto sporco di terra, nelle orecchie e nelle mani.
Il crollo della scuola fu del tutto anomalo e avvenne solo 55 giorni dopo la sua inaugurazione.
Della nuova costruzione non esisteva nessun progetto, nessun piano.
Otto anni dopo la tragedia, la corte dichiarò che tutti i responsabili venivano dichiarati colpevoli.
Quel giorno, a San Giuliano di Puglia, scomparve tutta la generazione di bambini del 1996.