Corrado Augias torna in tv con Visionari

Visionari Corrado Augias

Visionari Corrado Augias

Augias è tornato. A circa un anno di distanza dal suo ultimo programma di approfondimento culturale Le Storie – diario italiano (conclusosi nel maggio 2013), il giornalista, scrittore e conduttore tv ritorna a calcare gli studi televisivi con il nuovo programma Visionari.

Era il 31 gennaio quando, intervistato da Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche, Corrado Augias ribadì, quasi categorico, la sua scelta di restare lontano dal mondo della televisione, affermando di non sentirne affatto la mancanza. Ma, stando a quanto successo, qualcosa evidentemente è cambiato, e forse un po’ di nostalgia mista ad un nuovo progetto volto a far sì che «la televisione serva a qualcosa» ha determinato il suo ritorno sugli schermi.

La prima puntata di Visionari (il programma va in onda in seconda serata su Rai 3 ogni lunedì dal 7 aprile) si apre con un breve dialogo tanto affascinante quanto surreale. Corrado Augias: «Secondo lei, saremmo solo un incidente biologico, un capriccio del caso? Io, lei, tutti noi, poco più che scimmioni evoluti», Darwin: «Crede che non lo sappia? Che non mi tormenti ogni giorno per questo? L’ho messo nero su bianco: scrivere che “le specie non sono immutabili”, sostenerlo pubblicamente, è stato come confessare un delitto», il delitto che vede le specie non immutabili e per questo distrugge secoli di credenze fondate sul creazionismo e sull’idea della natura e dell’uomo come frutto di un grande disegno, che, alla luce della teoria darwiniana dell’evoluzione delle specie, crolla su se stesso.

Un tema forte, provocatorio, su cui ancora s’infiammano conflitti molto accesi, scelto come esordio di un programma di cui subito si coglie la cifra stilistica. In Visionari Augias vuole raccontare «gli uomini e le donne che hanno cambiato il mondo», che con le loro intuizioni e teorie hanno «rappresentato una radicale rivoluzione nel modo di considerare noi stessi, gli altri, il rapporto col mondo o con la divinità».

Non è un caso, quindi, che questo ‘ciclo di lezioni’ sia stato inaugurato da Charles Robert Darwin, quell’ «evoluzionista riluttante» che per primo ha contribuito in modo decisivo a laicizzare il mondo ed il pensiero occidentale con una teoria tanto rivoluzionaria da attendere circa vent’anni, nonostante fosse già pronta, prima di essere resa nota alla comunità scientifica e al pubblico in genere (nel 1859 fu pubblicato The Origin of Species).

D’altra parte l’ambizione del programma non è semplicemente ripercorrere il passato nei suoi snodi cruciali, quanto rintracciare le ricadute sulla realtà attuale che ha avuto il pensiero di coloro che hanno cambiato il modo di vedere l’uomo e il mondo circostante.

Letture dalla biografia di Darwin si alternano agli interventi esplicativi sulla vita e la teoria dello scienziato di Telmo Pievani e ai contributi di altri ospiti come Vito Mancuso, che spiega il rapporto tra la chiesa e la teoria evoluzionistica, e Vittorino Andreoli, che illustra le suggestioni darwiniane sull’antropologia criminale di Lombroso, fino ad arrivare ai sondaggi di Ilvo Diamanti.

Charles Darwin, la cui esistenza nella cultura collettiva è troppo spesso minacciata da programmi scolastici rigidi e miopi e la cui teoria sull’evoluzione naturale ha subito abusi aberranti e mistificatori fino ad essere usata come giustificazione alla soccombenza delle classi più deboli, in quanto uomo ha lasciato all’umanità «un solo grande fraterno messaggio: “se non siamo frutto di un piano preordinato, siamo tuttavia liberi, liberi anche di essere responsabili”».

Visionari ha raccolto oltre un milione di telespettatori e si è subito imposto come programma più seguito in seconda serata.

Grazie ad Augias per aver fatto un passo indietro e per aver deciso di continuare a perseguire l’obiettivo di una televisione diversa.

Informazioni su Maria Vittoria Sparano

Maria Vittoria Sparano è nata a Belvedere Marittimo nel 1986. Nel 2004 si è trasferita a Bologna per intraprendere gli studi universitari e si è laureata, il 15 marzo 2013, in Filologia, Letteratura e Tradizione classica. Vive attualmente a Bologna.
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